Per contenere l’impatto del Covid, il Governo ha disposto alcuni contributi a favore dei titolari di partita iva.
Le forme di aiuto sono due:
1) Importo non inferiore a 1.000 euro
Coloro che tra il 2019 e il 2020 abbiano subito perdite di fatturato pari ad almeno al 30% (da calcolarsi sul valore medio mensile), possono domandare un contributo che può andare dall'1,7% del calo annuo del fatturato (nel caso dei soggetti con ricavi nel 2019 tra 5 e 10 milioni) al 5% (per i soggetti con ricavi fino a 100mila euro).
In ogni caso l’importo non potrà essere inferiore ad € 1.000 per le persone fisiche (€ 2.000 per le società) e non superiore ad € 150.000 per gli altri soggetti.
L’erogazione dovrebbe avvenire con bonifico bancario o come credito di imposta a partire da aprile 2021.
Gli indennizzi sono articolati come segue:
60% per i fatturati fino a 100mila euro
50% per lo scaglione 100 - 400mila euro
40% per quello 400 – 1 milione di euro
30% fra 1 milione e 5 milioni e
20% per le aziende con fatturati tra 5 e 10 milioni.
2) Esonero parziale
I professionisti che nel 2019 hanno avuto un reddito complessivo non superiore a 50mila euro e che nel 2020 hanno registrato una perdita del 33% potranno altresì godere di un esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali. L’esonero riguarderà sia i lavoratori autonomi che i professionisti iscritti alle gestioni Inps o alle casse di previdenza. Si stima che l’agevolazione riguarderà circa 820mila persone.
Considerate l’entità dello stanziamento e le percentuali di rimborso, le misure adottate paiono essere insufficienti per rifondere le gravi perdite registrati da professionisti e aziende. Tuttavia, si auspicano ulteriori interventi da parte del governo.
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